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Sturalavandini a ventosa e ad alta pressione: le differenze

Gli sturalavandini a pressione si distinguono in due categorie: manuali ed elettrici (o professionali). Nella prima rientrano quelli in cui l’aria compressa è originata grazie all’azionamento manuale dello stantuffo; mente nella seconda rientrano quelli che possiedono un compressore elettrico che ha l’obiettivo di formare l’aria compressa.

Le due categorie si distinguono per la pressione di esercizio e per il costo. Nel caso dei manuali il prezzo varia fra i 20 euro ed i 30 euro, per quelli elettrici si può arrivare fino a 300 euro.

Cosa è uno sturalavandini a ventosa

Lo sturalavandini a ventosa è il classico attrezzo che serve per sturare i lavandini grazie alla pressione dell’aria. Questo sturalavandini è costituito da un bastone di legno con una coppa in gomma all’estremità. La ventosa va posizionata sullo scarico del lavandino otturato, e quindi si apre il rubinetto e si riempie il lavello di acqua fino a ricoprire la gomma.

Per migliorare l’effetto ventosa è possibile cospargere con la vaselina la parte di gomma che fa contatto con la superficie. Si procede prima a spingere sul manico e quindi a tirare più volte. La pressione dell’aria dovrebbe spostare gli ostacoli e provvedere a sturare il lavandino. Per controllare che ciò sia avvenuto, conviene togliere lo sturalavandino, aprire il rubinetto e far scorrere l’acqua.

Cosa è uno sturalavandini ad alta pressione

La pistola ad aria compressa è come una pistola con attaccata all’estremità la ventosa. Il funzionamento è simile allo sturalavandini classico e presenta un metodo molto rapido per togliere le ostruzioni del lavandino, ma la pressione generata è molto più alta. Per usarlo correttamente, è sufficiente posizionare la ventosa sullo scarico e schiacciare il grilletto. L’aria funge da proiettile e la pressione effettuata dal grilletto dovrebbe essere sufficiente da far spostare e/o distruggere l’ostacolo.

La procedura più efficace prevede di riempire di acqua i tubi ostruiti e di tappare altri scarichi, tubi e sifoni collegati. Ciò deve essere fatto per evitare che il contraccolpo si propaghi nelle altre tubature facendo staccare le eventuali giunzioni.

Una volta posizionata la ventosa in modo che aderisca perfettamente, si riempie di aria compressa lo stantuffo nella pistola. Se poi la pistola è dotata di compressore, si mette in funzione anche quest’ultimo. Raggiunta la pressione d’esercizio con il manometro di cui la pistola è dotata, si aziona il grilletto.

Grazie a tale intervento l’aria compressa genera nel tubo l’onda d’urto dovuta per eliminare l’ostruzione. Quindi si fa defluire l’acqua per verificare se l’operazione è andata a buon fine. Nel caso in cui ciò non avviene va ripetuta tutta la procedura dall’inizio e con attenzione.

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