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Termoarredo: come funziona lo scaldasalviette

Nell’ambito del riscaldamento per gli ambienti, gli scaldasalviette rappresentano ormai l’alternativa più valida e originale. Alla loro molteplice utilità si affianca inoltre un design sempre più gradevole e accattivante. La loro dimensione e adattabilità inoltre li favorisce ai tradizionali termosifoni ingombranti e poco eleganti. Ma come funziona lo scaldasalviette?

Funzionamento dello scaldasalviette

Esistono tre modalità di funzionamento dello scaldasalviette:

  • Scaldasalviette draulico: è collegato direttamente all’impianto di riscaldamento e ha un funzionamento che è essenzialmente uguale a quello di un normale termosifone, dunque risulterà in funzione solo ed esclusivamente quando sarà acceso l’impianto di riscaldamento;
  • Scaldasalviette elettrico: rappresenta una valida alternativa alla modalità idraulica. Vediamo di cosa si avvale per il suo corretto funzionamento: resistenza elettrica a forma di serpentina, la quale determina la potenza dello scaldasalviette che va dai 50 ai 300 Watt; un liquido termovettore situato all’interno, che determina la conducibilità del calore; termostato di sicurezza, che regola la temperatura evitando surriscaldamenti e garantendo il risparmio energetico. Per il funzionamento dello scaldasalviette, in sostanza, basterà collegare la presa elettrica. La regolazione della temperatura varia in base al modello: i più evoluti consentono di regolare lo spegnimento attraverso l’utilizzo di un timer, altri si spengono automaticamente una volta giunti alla temperatura massima prefissata. Altri ancora, invece, hanno un sistema di regolazione variabile che – attraverso una manopola esterna graduata – permettono di regolare la temperatura in modo preciso ed esiste anche un tipo di regolazione a distanza, la quale si avvale di un cronotermostato per il controllo della temperatura ambientale (che funziona generalmente a batterie e che deve essere collocato preferibilmente sulla parete dove è installato lo scaldasalviette); quest’ultimo comunica con la resistenza elettrica grazie ai raggi infrarossi;
  • Scaldasalviette a sistema misto: è un sistema ibrido, ossia a funzionamento sia elettrico che idraulico. Questo tipo di sistema rappresenta, solitamente, la soluzione migliore poiché riesce a sfruttare la capacità dell’impianto di riscaldamento a bassa temperatura e in contemporanea riesce a raggiungere, tramite la resistenza elettrica, temperature che partono dai 35° e arrivano fino ai 55°.

Raccomandazioni per scaldasalviette elettrico

Come ogni apparecchio elettrico, è di fondamentale importanza tenere presente il fattore sicurezza. A tal fine bisogna ricordare di:

  • Installare il radiatore in zone non troppo vicine a quelle dove viene utilizzata l’acqua (doccia, vasca, lavandini, bidet, ecc..);
  • Accertarsi che lo scaldasalviette porti la dicitura IPx4 o IPx5: questi sono codici che assicurano un’adeguata protezione nei confronti degli schizzi d’acqua;
  • Determinare la distanza della presa, la quale deve essere di circa 60 cm;
  • Assicurarsi dell’aerazione dell’apparecchio in modo costante mediante le apposite feritoie, da non coprire assolutamente in alcun modo.

Una volta stabilite queste accortezze, potrete godervi tutti i vantaggi del termoarredo bagno. L’installazione di uno scaldasalviette semplificherà di molto la vostra quotidianità in termini di: pulizia, poiché a differenza dei tradizionali termosifoni non ha quelle sottili e impenetrabili fessure; estetica, dato che il design migliorerà l’aspetto del vostro bagno, costi, per la sua accessibilità a tutte le tasche; funzionalità, poiché oltre a riscaldare l’ambiente sarà utile per il riscaldamento e asciugatura di biancheria e salviette e spazio poiché è meno ingombrante dei soliti termosifoni.

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