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scaldabagno ad accumulo

Scaldabagno ad accumulo: cosa significa

Vi sono due tipi di scaldabagno, a gas ed elettrico. Di entrambi esistono due versioni, ad accumulo ed istantanei. Vediamo insieme le loro caratteristiche e funzionalità.

Tipi di scaldabagni

Negli scaldabagni istantanei, in genere di forma compatta, il riscaldamento dell’acqua avviene nell’istante della fornitura e dell’apertura del rubinetto. L’apparecchio si avvia e provvede a riscaldare l’acqua mediante un bruciatore per raggiungere la temperatura richiesta. Quando il miscelatore si chiude, lo scaldabagno provvede a spegnersi.

Negli scaldabagni ad accumulo, in genere di forma cilindrica, l’acqua viene invece depositata ad una temperatura impostata per mantenerla calda.

Attualmente in commercio sono facilmente reperibili tre tipologie di scaldabagno: quelli istantanei a gas ed elettrici, nonché gli scaldacqua elettrici ad accumulo. Sono meno comuni gli scaldabagni ad accumulo a gas.

Scaldabagno ad accumulo: come funziona

Lo scaldabagno elettrico ad accumulo è composto da un serbatoio in cui l’acqua è mantenuta a temperatura costante. Per le dimensioni ingombranti è necessario scegliere in modo adeguato il luogo in cui poterlo installare. In tal caso, conviene preferire ambienti caldi al fine di risparmiare energia e mantenerlo ad una temperatura adeguata. Inoltre è di notevoli dimensioni e deve essere disponibile uno spazio significativo.

In base alla temperatura impostata e alla capacità della resistenza elettrica, il tempo di riscaldamento dell’acqua è molto variabile. Ad esempio, per scaldabagni da 80 litri con resistenze da 1,2 kW bisogna attendere oltre tre ore per avere acqua a 60°.

La differenza rispetto allo scaldabagno istantaneo sta nell’impiego di elettricità. Mentre l’apparecchio ad accumulo deve funzionare ventiquattr’ore per mantenere l’acqua calda nel boiler, quello istantaneo inizia a funzionare soltanto al momento dell’utilizzo.

Lo scaldabagno possiede inoltre un termostato che spegne l’apparecchio quando raggiunge la temperatura impostata dell’acqua e lo riaccende se questa scende al di sotto di un valore termico minimo. Per ottimizzare le prestazioni e mantenere i consumi è consigliabile stabilire intorno ai 60° la temperatura massima. Poi vi è una valvola di sicurezza che serve a controllare la pressione dell’acqua e l’alimentazione elettrica della serpentina.

Le dimensioni dello scaldabagno elettrico ad accumulo sono estremamente variabili, perché vanno da un minimo di 50 ad un massimo di 500 litri. Sicché la resistenza elettrica che deve riscaldare l’acqua può necessitare anche di tempi differenti e può così arrivare anche a circa 8 ore affinché possa mantenerla a temperatura costante ed adeguata agli utilizzi previsti.

Per quanto riguarda infine gli scaldabagni ad accumulo a gas, il riscaldamento dell’acqua alla temperatura impostata avviene mediante un bruciatore interno che la mantiene calda e pronta all’uso. È una buona alternativa per effettuare più bagni insieme, perché non si avrebbero troppi cali di pressione. Per contro rappresenta un importante ingombro di spazio e comporta alti costi di gestione per lo stoccaggio dell’acqua e le perdite termiche del serbatoio.

Va infine detto che uno dei problemi dei sistemi ad accumulo è la fornitura di volumi di acqua limitati perché l’impianto può essere sottodimensionato rispetto ai bisogni. Nel serbatoio vi sono poi rischi di proliferazione della legionella se la temperatura dell’acqua non è elevata.

Per qualsiasi informazione sule varie tipologie e funzionalità degli scaldabagni, vai sul sito rubinetteria.com!

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